lunedì 20 aprile 2009

Veduta dal Foro Traiano di Roma

"La città degli untori" Milano


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Il protagonista di questo intenso saggio in forma di narrazione di Corrado Stajano si aggira sgomento per le strade di una città che vorrebbe amare, che nella sua storia è stata anche amabile, ma che nell'oggi sembra solo respingere: Milano. In questo peregrinare la realtà contemporanea dischiude il suo passato e Milano diventa il centro concreto e insieme emblematico di un cupo trascorrer di tempi. La città lucente di acque magnificata da Bonvesin da la Riva si trasforma nella "città degli untori" e dalla peste rimane contagiata per sempre; un susseguirsi ininterrotto di oscene violenze connota la storia di Milano fino a piazza Fontana e agli anni del terrorismo e dei servizi segreti infedeli. Alla violenza si accompagnano poi la decadenza della borghesia, parallela alla drammatica e quasi repentina fine della classe operaia, il tramonto del cattolicesimo democratico, che pure a Milano aveva radici profonde fin dagli anni del modernismo, e - nuova peste - la corruzione. Qui nasce il fascismo, qui gli ideali storici del socialismo si barattano per cupidigia, qui trovano terreno grasso il prevaricante populismo berlusconiano e l'assordante grettezza leghista. Allora la peste, nella sua realtà storica e nella sua valenza simbolica di morbo morale, che avvelena la vita delle persone e delle cose, diventa la chiave di lettura che attraverso stratificazioni storiche e metamorfosi di costume può cogliere una lunga durata di vergogna e sofferenza.
Al mio amico. Bisognerebbe saper ascoltare i propri timori, i propri limiti. Vero è che, a volte, ci impediscono di raggiungere i nostri obiettivi, ma, altre volte, ci aiutano a non sbagliare.


domenica 12 aprile 2009

Buona Pasqua 2009

venerdì 3 aprile 2009

Piazza Venezia Roma

Nascondimi ti prego, in una canzone
In un pensiero che non sia una prigione...
Se mi sorprenderanno ancora a sognare
Sarà la fine ed io non voglio morire!