venerdì 29 aprile 2016

Fidarsi di se stesso...

"Quello che sto per dirti" cominciò, con la voce ridotta a un sussurro, tanto che fui costretto ad avvicinarmi ancora di più, "quello che sto per dirti ti sarà utile solo se ne farai la tua stella polare. Se lo mescoli ad altre filosofie o ad altre teorie non servirà a un bel niente". Annuì obbediente.
"Sono due concetti semplicissimi". Il tono di voce si era alzato, ma non mi scostai. 
"Per prima cosa, ricordati sempre che amare vale molto di più che essere amati. L'amore che è in noi può smuovere o fermare universi interi. Ma se ti amano senza che tu ricambi questo sentimento, ti ritrovi in letargo".
Fece una pausa, mentre i primi raggi del sole illuminavano Capri. Non cercai nemmeno di assimilare quell'idea. Era una vita che mi lasciavo amare; forse ci voleva ben altro.
"La seconda cosa, e la più importante, per poter seguire la tua strada, è renderti conto che fin da quando siamo bambini non facciamo che rispondere a una domanda: Che cosa mi piace?
"Che cosa mi piace mangiare, che vestiti mi piacciono, quali giocattoli, quali studi, quale lavoro, quali amici, quale amore, che cosa mi piace nel sesso... E quella domanda traccia i confini di tutto il nostro mondo. Come se i nostri gusti indicassero un meta o un sogno. Ma non è così.
Quello che ci piace non segna il nostro percorso, e non lo fa nemmeno quello che non ci piace. A volte la direzione ci viene indicata da ciò che ci lascia indifferenti, ciò per cui non proviamo una particolare passione, ma che nemmeno ci annoia.
E' questo, che devi capire. Devi fidarti di te stesso, non di quello che credi ti piaccia. Il cammino lo decidi tu, non i tuoi gusti".

(tratto dal romanzo di Albert Espinosa, "Se mi chiami mollo tutto... però chiamami")

domenica 24 aprile 2016

Senza nessuna ragione...



"Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può
andare avanti anni a crederci, non importa quanto pazze sono e inverosimili, uno se le porta addosso e basta! E vorresti non finisse mai. Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa, nel cuore del grande marchingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d’improvviso e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l’hai più addosso, ma davanti, come fosse la follia di un altro e quell’altro invece sei tu. Alle volte basta un niente, anche solo una bugia che affiora. Basta quello!" (Oceano Mare, Alessandro Baricco)

giovedì 21 aprile 2016

Dare dà più gioia che ricevere...



Dare è la più alta espressione di potenza. Nello stesso atto di dare, io provo la mia forza, la mia ricchezza, il mio potere. Questa sensazione di vitalità e di potenza mi riempie di gioia. Mi sento traboccante di vita e di felicità. Dare dà più gioia che ricevere, non perché è privazione, ma perché in quell’atto mi sento vivo. (L’arte di Amare, Erich Fromm)

martedì 19 aprile 2016

Diventare amico di un uomo malvagio...

Non lasciarti mai indurre a diventare amico di un uomo malvagio. Che vantaggio ne avresti? Nei momenti difficili non ti darebbe alcun aiuto e se le cose gli andassero bene non le dividerebbe certo con te. (Teognide di Megara Nisea - Corinto, difensore dei valori tradizionali)

martedì 12 aprile 2016

L’incontro col vero amore...



Per amore e odio l’essere umano attiva una grande quantità di energia, combatte, si sottopone a prove, corre dei rischi, supera le difficoltà più terribili, smuove le montagne o attraversa gli oceani e nulla lo può fermare fintanto che non ha raggiunto il suo obiettivo. Per questo quando un uomo e una donna si innamorano veramente, avviene l’incontro di due anime che desiderano unirsi per sempre e vivere la vita in tutte le sue manifestazioni. Per loro, l’esperienza dell’amore è come la fiamma che illumina l’oscurità, o il rombo di un tuono, o lo scintillio di milioni di luci che illuminano la loro esistenza. L’incontro col vero amore accade una sola volta e quando avviene è per sempre. Tanto che uno di loro o entrambi possono dire: “all’unico essere, al mio unico amore, con tutto il mio cuore e per sempre dedico la mia esistenza, per tutta l’eternità.”  (Hernan Huarache Mamani)

lunedì 4 aprile 2016

Non sprecate l'oro delle vostre giornate...

Soltanto le persone superficiali non giudicano dalle apparenze. Il vero mistero del mondo è il visibile, non l'invisibile... Sì, signor Gray, gli Dèi sono stati benevoli con voi, ma gli Dèi si riprendono ben presto ciò che hanno donato. Avete solo pochi anni per vivere veramente, perfettamente, pienamente. Quando finirà la vostra gioventù sparirà insieme con essa anche la vostra bellezza e allora vi accorgerete di colpo che per voi non ci sono più trionfi, oppure che dovete accontentarvi di quei bassi trionfi che il ricordo del passato vi farà sembrare più amari di una sconfitta. Ogni mese che passa vi avvicina a qualche cosa di terribile. Il tempo è geloso di voi e ha dichiarato guerra ai vostri gigli e alle vostre rose. Diventerete giallo, con le guance incavate, con l'occhio smorto. Soffrirete orribilmente... Ah, finché avete la vostra giovinezza fate di essa una realtà. Non sprecate l'oro delle vostre giornate ad ascoltare gente noiosa, a cercare di emendare insuccessi senza speranza, a regalare la vostra vita a gente ignorante, ordinaria, volgare: sono queste le aspirazioni morbose, i falsi ideali del nostro tempo. Vivete! Vivete la vita prodigiosa che è in voi! Fate che per voi niente vada perduto. Cercate sempre sensazioni nuove, non abbiate paura di niente... (tratto dal romanzo di Oscar Wilde "Il ritratto di Dorian Gray" - cap. II)