lunedì 28 luglio 2014

Ma il ragazzo che ci stava davanti era diverso.........


Lo fissammo come se fosse stato un fantasma. Più ancora del portamento pieno di sicurezza, dell’aria aristocratica, del sorriso appena accennato e vagamente altezzoso, ciò che mi colpi - con me anche gli altri – fu la sua eleganza. Per quanto riguardava l’abbigliamento, infatti, io e i miei compagni costituivamo una congrega ben squallida. Le nostre madri erano convinte che per andare a scuola andasse bene qualsiasi cosa, purché fatta di stoffa robusta e resistente. Visto che l’interesse nei confronti delle ragazze era ancora sopito, non ci importava molto di farci vedere con indosso quell’insieme penoso di giacche e pantaloni corti o alla zuava, tutti ugualmente pratici e funzionali, acquistati nella speranza che sarebbero durati finché non fossimo cresciuti troppo per portarli. Ma il ragazzo che ci stava davanti era diverso. I pantaloni lunghi che portava erano di ottimo taglio e perfettamente stirati, ben diversi dai nostri confezionati in serie. L’abito dall’aria costosa era ricavato in un tessuto grigio chiaro a spina di pesce, di sicura fabbricazione inglese. La camicia azzurra e la cravatta blu a pallini bianchi facevano apparire le nostre, per contrasto, sporche, unte e sdrucite. Anche se ogni tentativo di eleganza costituiva ai nostri occhi un segno di effeminatezza, non potemmo impedirci di provare invidia nei confronti di quella figura, che trasudava agio e distinzione. (Citazioni da "L'amico ritrovato" di Fred Uhlman)

1.2. Opere di Charles White.

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