Ponte di Tokio Japan.
D'inverno, da queste parti, le giornate sono lunghe, non passa quasi nessuno. Ho una piccola radio che si carica con il sole, me l'ha regalata una signora che si è fermata a parlare con me l'estate scorsa. Non ne sentivo la mancanza, ma rifiutare un regalo è un gesto di grande indelicatezza, così per mesi quella piccola scatola nera è rimasta su una mensola della cucina. Poi, quest'autunno, dopo giorni di pioggia interminabili, l'ho accesa. La prima impressione è stata quella di una ferita: due conduttori, con toni esagitati, parlavano di assolute sciocchezze. Al primo intervento ho cambiato canale, ma non mi è andata molto meglio e così, dopo un paio di altri tentativi, l'ho spenta. Avevo la netta sensazione che qualcuno mi avesse preso per le spalle e mi avesse scosso con violenza. Tutti i miei pensieri, tutta la mia energia erano sottosopra. (tratto dal romanzo di Susanna Tamaro "Per sempre")
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