Io, qualche volta, mi sento una nullità, un essere inconsistente e insignificante, che vorrebbe, ma non può, e il poco che può, quando può, è un sibilo impercettibile nell'immenso frastuono di quella tumultuosa fucina che è la vita.
In altri momenti, invece, mi sento una particella essenziale e insostituibile del cosmo, una cellula infinitesimale di una divinità, che non conosco, ma che mi domina e m'illumina, che mi dà linfa ed entusiasmo, dilatando all'infinito la mia piccolezza e pochezza.
Il primo è uno stato di crisi, di malessere, d'inquietitudine che diventa angoscia, disperazione quando il sentimento dell'inutilità ci fa perdere il controllo di noi stessi e delle nostre risorse.
Il secondo è una sensazione meravigliosa e ineffabile, che ci trascina in alto, elevando il nostro spirito e allargando il nostro cuore fino a farci intuire, ma solo intuire, in una fugace folgorazione, in un attimo balenante il senso ultimo dell cose, il misterioso significato, l'arcana, affascinante, inquietante potenza della verità, di cui i "valori" non sono il corollario, ma la polla (poesia, vena) e il fulcro. Ecco perchè dobbiamo perseguirli e farli nostri e onorarli. (Roberto Gervaso)
Dipinti di John William Waterhouse
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