lunedì 11 maggio 2015
Quei ragazzi insolenti e spavaldi...
Per Jack, originario di un'eccentrica famiglia del Midwest, essere un gentiluomo significava aprire la porta alle signore e non dire parolacce in loro presenza. Era andato al collegio, uno fuori Detroit frequentato da tutti i rampolli della "città dell'auto". Ci si giudicava in base alla macchina, non ai modi o ai vestiti. Sebbene tutti gli studenti fossero tenuti a indossare unifome e cravatta, le giacche erano spesso di grandi magazzini, sgualcite e dozzinali. Perchè preoccuparsi dei vestiti quando si poteva andare su e giù per le stradine alberate di Bloomfield Hill su una Corvette, una Austin-Healey o una Thundebird, o bruciare un uomo d'affari al semaforo su Woodward Avenue? Pur essendo a suo modo un secchione raffinato, Jack era anche abituato alla compagnia dei ragazzi insolenti e spavaldi che abitavano quel mondo chiassoso e tutto al maschile di colpi all'armadietto scolastico, ginocchia sporche di fango, nasi rotti e pasti ingurgitati nell'enorme mensa simil-gotica che chiamavano la "cattedrale dei carboidrati". (tratto dal libro "Jack Holmes e il suo amico" di Edmund White)
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