Il caldo a Villa Negromonte era una mania. Ai primi di marzo le stanze erano ancora riscaldate come se fossimo in Siberia. I termosifoni erano accesi a qualsiasi ora, e si sarebbe crepati di caldo anche a voler andare in giro nudi. Lo Sciacallo aveva fatto passare i tubi dell'acqua calda sotto il pavimento, e indicando le grandi lastre di marmo dalle quali emanava un caldo che trapassava qualsiasi scarpa si vantava della sua modifica: "Come i Romani, come gli antichi Romani!". Era per questo che nella villa quasi tutti giravano con i sandali, e si sentiva lo sbattere delle suole sul marmo per tutto il giorno. Ferdinando diceva che ormai nel vecchio edificio i Negromonte stavano troppo sacrificati, e per allargarsi si erano presi il parco della Floridiana. Che significava, che era proprietà dello Stato? Ma allora non avevo capito niente! "Sciacà, ma tu non ci spieghi niente al nostro giovane? 'O Stato! E' capito? Questo parla ancora di Stato!" I Negromonte avevano messo le mani sulla Floridiana con la formula della "concessione temporanea", e stavano ridisegnando da capo il parco e la villa per tornare alla tradizione. Ferdinando si portava sempre appresso il fratello perchè era il progettista, ma era afferrato dall'insofferenza per le sue lunghe pause e lo interrompeva in continuazione. (dal romanzo di Giuseppe Montesano "Di questa vita menzognera")
Foto 1.2. Comune di Monte Argentario (GR), spiaggia la "Feniglia" Frazione Porto Ercole e Cala Calera.
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