domenica 31 maggio 2015

Si vergogna dei pensieri che ha avuto...

Venti letti di metallo occupano la camerata, disposti uno di fronte all'altro su due file da dieci. Hanno materassi sottili coperti da lenzuola bianche, ma niente cuscini. Poichè Jyoti sta pulendo, è là sopra che si ritirano i suoi compagni, e infatti sono ancora quasi tutti radunati su quello vicino alla finestra, a giocare a un gioco di parole. Hanno smesso di cantare "Railgaadi" e sono arrivati al punto in cui devono trovare una canzone che inizia con la "V".  Senza staccare gli occhi da Chamdi, Jyoti intinge un pesante straccio grigio in un secchio che contiene una miscela d'acqua e disinfettante, poi lo sbatte per terra. Chamdi la guarda e sorride. Jyoti lavora all'orfanotrofio da molti anni, insieme al marito Raman, e Chamdi sa che non ce l'ha con lui. Anzi, adesso sarebbe bello che smettesse di lavare e gli preparasse un tè, ma per quello dovranno aspettare tutti che abbia finito. Oggi si è messa l'olio nei capelli, e l'odore di olio e disinfettante aleggia nell'intera camerata. Chamdi lancia un'occhiata nel grande secchio verde, all'acqua torbida di sudiciume, e gli torna in mente il pozzo. Subito distoglie lo sguardo e si dirige verso la sala di preghiera. Nessuno saprà mai che ha pensato di buttarsi, si dice. Nessuno, tranne l'uomo che sta nella sala, bello e imponente come un gigante. Non riesce nemmeno a guardarlo. Si vergogna dei pensieri che ha avuto, soprattutto visto che quell'uomo ha sofferto più di chiunque altro Chamdi conosca. Gesù. (tratto dal romanzo "Il bambino con i petali in tasca" di Anosh Irani)

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