Quando ho letto la notizia della tua scomparsa, non volevo crederci e mi sono sentito trafiggere il cuore. Ho provato le stesse identiche emozioni di vuoto, di smarrimento, di due mesi fa quando mia madre mi ha lasciato. Non esistono parole che possono spiegare la tua grandezza, la tua sincerità, la tua serietà ed i tuoi grandissimi valori sportivi. Quando alzavi il dito al traguardo, per me, eri e rimarrai sempre il numero uno. E lo hai dimostrato anche quando hai lasciato l'atletica conseguendo quattro "lauree" e diventando uno scrittore di successo trattando temi atletici-sportivi e di diritto. I giornalisti che ti hanno criticato per tutta la vita, oggi riescono a trasformare tutti i difetti in pregi, ed i dirigenti pseudo-sportivi che nonostante sei stato il più grande velocista del mondo sono stati sempre avari di riconoscimenti, mettendoti ai margini, stranamente sono diventati tutti buoni. Ti hanno fatto pagare la tua schiettezza, il tuo modo diretto di dire e fare le cose, i tuoi principi rigidi e incorruttibili. Se puoi perdonali, e conoscendoti, sono certo che lo hai già fatto. L'atletica mi ha appassionato da quando ho cominciato a seguirti, sia in televisione che attraverso le pagine del Corriere dello Sport", e poi praticando personalmente questo sport bellissimo. Ti ringrazierò sempre per tutte le emozioni che hai dato a me, all'Italia ed al mondo intero. Se oggi, tanti ragazzi corrono, il merito è tutto tuo perchè sono riuscito a trasmettere i tuoi valori ed i tuoi sacrifici e soprattutto la tua umiltà.
Addio "Ultimo Proiettile Bianco". Addio "Grande Mito". Addio "Freccia del Sud".