Isola di Mykonos, Greece by Febix96, (giugno2016).
Ma nella seconda o terza ora di scuola qualcosa avvenne. Si udì bussare alla porta, il bidello entrò, salutò l'insegnante e disse che l'alunno Josef Knecht, doveva presentarsi fra un quarto d'ora al Maestro di Musica; badasse d'essere ben pettinato e di avere le mani e le unghie pulite.
Knecht impallidì per lo spavento, uscì dall'aula barcollando, corse nella sua camerata, depose i libri, si lavò e pettinò, prese tremando l'astuccio con il violino e il fascicolo degli esercizi e, con un groppo in gola, si recò nell'edificio annesso dove erano le sale di musica. Un compagno lo aspettava nella scala, e indicando una delle sale gli disse: "Qui devi aspettare finchè sarai chiamato".
Isola di Mykonos, Greece by Febix96.
Non dovette aspettare a lungo, eppure gli parve un'eternità. Nessuno venne a chiamarlo. Vide invece entrare un uomo, molto vecchio come gli parve da principio, non molto alto, con i capelli bianchi, un bel viso chiaro, occhi azzurri, penetranti, il cui sguardo poteva incutere paura, ma era non solo penetrante, bensì anche sereno, di una serenità non ridente o sorridente, ma calma e radiosa.
Egli strinse la mano al ragazzo, gli fece un cenno amichevole, sedette allo sgabello davanti al vecchio pianoforte e disse: "Tu sei Josef Knecht, vero? Pare che il tuo insegnante sia contento di te e credo che ti voglia bene. Vieni facciamo un pò di musica insieme".
(dal romanzo di Hermann Hesse, "Il giuoco delle perle di vetro")
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