Fissai gli
occhi in alto ad osservare il soffitto buio, il profilo dei mobili in legno
chiaro, la tenda azzurra leggera che nascondeva la finestra mossa da un flebile
vento caldo, decorata con catenine d’oro lunghe e sontuose.
Sospesa al soffitto c’era una lampada colma di olio profumato e alla sua
luce vacillante tutta la camera sembrava un enorme catafalco. Un tappeto color
avorio disteso a ricoprire il pavimento per metà della stanza. Ma quel crepuscolo
continuo era reso più oscuro da una nube di incensi e oli essenziali che
acuivano e stordivano, fino alla lucida follia, le mie facoltà mentali. Avrei voluto che lui potesse leggere nella mia
mente, nel mio cuore. Ma nessuno di noi due osava compiere il passo che avrebbe
dovuto conseguirne. Ci comportavamo come due innamorati consapevoli di vivere
una straordinaria storia di platonico amore.
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