sabato 4 aprile 2015

E venne il giorno in cui non rimase...

E venne il giorno in cui non rimase più spazio per i dubbi. Mia madre mi aveva procurato un biglietto per il "Fidelio", diretto da Furtwiingler, ed ero già seduto in poltrona, in attesa che si levasse il sipario. I violini cominciarono ad accordare i loro strumenti, poi a suonare in sordina, mentre una folla elegante gremiva il teatro dell'opera, uno dei più belli d'Europa. Persino il Presidente della repubblica ci aveva onorato della sua presenza. Ma quasi nessuno lo guardava. Tutti gli sguardi erano rivolti verso la porta, accanto alla prima fila di poltrone, attraverso la quale, lenti e maestosi, stavano facendo il loro ingresso gli Hohenfels. Con un sussulto di sorpresa e qualche incertezza riconobbi nel giovane estraneo ed elegante, che sfoggiava uno smoking: il mio amico. Era seguito dalla contessa, in un abito nero contemplato da una tiara scintillante di brillanti, una collana di brillanti e un paio di orecchino di brillanti, che diffondevano una luce azzurrina sulla sua carnagione olivastra. (tratto dal libro "L'amico ritrovato" di Fred Uhlman)

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