mercoledì 8 aprile 2015

Non mi vergogno di te...

Naguleswaram Temple Gallery.

Ebbe un attimo di esitazione, "D'accordo," disse poi. "Tu l'as voulu, Georges Dandin, tu l'as voulu. Vuoi la verità e l'avrai. Come hai intuito - ed era impossibile che proprio tu, tra tanti, non te ne accorgessi, non ho osato presentarti. Ma la ragione non è quella che pensi, non mi vergogno di te. Essa è molto più semplice e più sgradevole. Mia madre appartiene a un'importante famiglia polacca di origine reale e odia gli ebrei. Per secoli e secoli la gente come lei ha ritenuto gli ebrei indegni di qualsiasi considerazione, inferiori ai servi, la feccia della terra, una razza di intoccabili, insomma. E mia madre non solo detesta gli ebrei, ma li teme, anche se non ne ha mai conosciuto uno. Se stesse per morire e non ci fosse nessuno, tranne tuo padre, in grado di salvarla, dubito che si deciderebbe a chiamarlo. Vedi, Hans, mia madre non accetterà mai l'idea di conoscerti. Senza contare che è gelosa di te perchè tu, un ebreo, hai saputo conquistare l'affetto di suo figlio. Secondo lei, il fatto che mi si veda con te costituisce una macchia per il nome glorioso degli Hohenfels. E poi ti teme. E' convinta che tu non solo abbia minato la mia fede religiosa, ma sia al servizio del giudaismo internazionale, il che per lei è come dire comunismo. Insomma, mi crede vittima delle tue infernali macchinazioni. Non devi ridere, lei fa sul serio. Ho cercato di discuterne, ma tutto quello che sono riuscito a cavarle è stato: "Mio povero ragazzo, non ti accorgi che sei già nelle loro mani? Hai iniziato a parlare come un ebreo." Se vuoi tutta la verità, ti dirò anche che ho dovuto lottare per ogni ora passata con te, ma c'è di peggio. Se ho preferito non rivolgerti la parola, ieri sera, è stato solo per evitarti un'umiliazione. No, caro amico, non hai diritto di rimproverarmi, nessun dititto, te lo garantisco." (dal libro "L'amico ritrovato" di Fred Uhlman)

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