Tra "rincorrere" e "correre"
c'è una finissima differenza: non si rincorre niente e nessuno, ma se ci tieni
davvero o impari a correre o impari a perdere. (Silvia Nelli)
sabato 31 dicembre 2016
domenica 25 dicembre 2016
Feliz Navidad
“A Natale non importa cosa trovi sotto l’albero, ma chi trovi
intorno”. (Stephen Littleword).
Auguri di buon Natale e tanta serenità. (A Marisa)
sabato 24 dicembre 2016
Gli ultimi frutti dell'albero...
"Gli ultimi frutti dell'albero sono i più saporosi. E' molto bella la fanciullezza quando volge al suo termine... ogni piacere ha il suo momento culminante quando sta per finire. E' molto gradevole essere ormai nell'età declinante, non ancora sull'orlo della tomba.
Ma penso che anche l'ultimo periodo della vita abbia i suoi piaceri, o almeno ha questo vantaggio in luogo dei piaceri: non ne sente più il bisogno. Quanto è dolce l'avere stancato le passioni ed essersele lasciate alle spalle". (Il maestro dei maestri Lucio Anneo Seneca)
(Pubblicato da Roberto Gervaso nel libro "Qualcosa non va")
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lunedì 19 dicembre 2016
Puoi riprenderti tutto...
La vera follia è fare finta di essere felici, fare finta che il modo in cui ti vanno le cose sia il modo in cui devono andare per il resto della tua vita.
Tutti i desideri, le speranze, tutte le gioie, le emozioni e le passioni che la vita ti ha tolto sono lì davanti a te, puoi riprenderti tutto.
venerdì 16 dicembre 2016
Ci vuole la notte per certe cose
Autumn At Squires Castle, Cleveland Metroparks - Ohio
Se leggerai queste mie parole è perchè io non ci sono più. No, non piangere, non pensare che tutto questo sia molto triste, è solo quello che non abbiamo avuto tempo di dire nella vita quotidiana, quel che non abbiamo il coraggio di dire. Ci vuole la notte per certe cose. La notte esce dagli schemi, ti sussurra quello che la luce non ti fa vedere, rievoca tempi andati, ma soprattutto permette di far affiorare quelle sensazioni che portiamo dentro di noi da sempre, per sempre.
(tratto da "Amica" di Nadia Maria Mazzullo dal libro "I racconti di Sabaudia")
Se leggerai queste mie parole è perchè io non ci sono più. No, non piangere, non pensare che tutto questo sia molto triste, è solo quello che non abbiamo avuto tempo di dire nella vita quotidiana, quel che non abbiamo il coraggio di dire. Ci vuole la notte per certe cose. La notte esce dagli schemi, ti sussurra quello che la luce non ti fa vedere, rievoca tempi andati, ma soprattutto permette di far affiorare quelle sensazioni che portiamo dentro di noi da sempre, per sempre.
(tratto da "Amica" di Nadia Maria Mazzullo dal libro "I racconti di Sabaudia")
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venerdì 9 dicembre 2016
Fai attenzione al tuo carattere...
"Kloster Ganden Monastery"
Fai attenzione ai tuoi pensieri perchè i tuoi pensieri diventano le tue parole.
Fai attenzione alle tue parole perchè le tue parole diventano le tue azioni.
Fai attenzione alle tue azioni perchè le tue azioni diventano le tue abitudini.
Fai attenzione alle tue abitudini perchè le tue abitudini diventano il tuo carattere.
Fai attenzione al tuo carattere perchè il tuo carattere diventa il tuo destino. (Lao Tzu)
Fai attenzione ai tuoi pensieri perchè i tuoi pensieri diventano le tue parole.
Fai attenzione alle tue parole perchè le tue parole diventano le tue azioni.
Fai attenzione alle tue azioni perchè le tue azioni diventano le tue abitudini.
Fai attenzione alle tue abitudini perchè le tue abitudini diventano il tuo carattere.
Fai attenzione al tuo carattere perchè il tuo carattere diventa il tuo destino. (Lao Tzu)
lunedì 5 dicembre 2016
L'amore non è mai inutile.
Per pronunciare le sue frasi tronche socchiudeva appena la bocca e lasciava venir fuori un sussurro di cinque, al massimo sette parole, sempre difficili da capire. Poi si bloccava, faceva una lunga pausa, come se dovesse riprendere fiato o pescare i vocabili dentro un pozzo. Però mi piaceva lo stesso ascoltarla, per via della voce bassa, quasi roca, suadente quando le brevi frasi srotolavano esitanti sulle sue labbra. (tratto da "L'amore non è mai inutile" di Alessio Brandolini pubblicato nel libro "I racconti di Sabaudia").
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mercoledì 16 novembre 2016
Poche persone capiranno...
Poche persone capiranno chi sei veramente... E proprio quelle saranno le più importanti... Perchè solo chi davvero tiene a noi sa capire al di là delle parole.
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sabato 27 agosto 2016
Abbi cura di te e dei tuoi amici
Vivi pienamente la tua vita ogni singolo giorno. Fai esperienze,
gioisci, sogna!
Abbi cura di te e dei tuoi amici. Divertiti, fai il pazzo, non aver paura di essere considerato strano. Esci, viaggia, impara! Vai dove desideri e godi ogni singolo istante, ogni singolo passo. Cogli l’opportunità di imparare dai tuoi errori, non essere così cocciuto da credere che non li farai. Immagina la vita come tu la vuoi e costruiscila un mattoncino al giorno, te la meriti!
Non cercare di essere sempre perfetto, perchè ti do una buona notizia, nessuno lo è. Sii semplicemente un buon esempio per chi ti sta intorno.
Ama le cose che fai e sii felice.
(Stephen Littleword, La tecnologia dell’ovvio)
Abbi cura di te e dei tuoi amici. Divertiti, fai il pazzo, non aver paura di essere considerato strano. Esci, viaggia, impara! Vai dove desideri e godi ogni singolo istante, ogni singolo passo. Cogli l’opportunità di imparare dai tuoi errori, non essere così cocciuto da credere che non li farai. Immagina la vita come tu la vuoi e costruiscila un mattoncino al giorno, te la meriti!
Non cercare di essere sempre perfetto, perchè ti do una buona notizia, nessuno lo è. Sii semplicemente un buon esempio per chi ti sta intorno.
Ama le cose che fai e sii felice.
(Stephen Littleword, La tecnologia dell’ovvio)
sabato 20 agosto 2016
Un attimo prima...
Joachim Winther, Junior Boys Lausanne 2008.
Non bisogna mai
vergognarsi di esprimere i propri sentimenti nel momento stesso in cui sgorgano
dal cuore… è quello il momento… un attimo prima potrebbe essere prematuro, un
attimo dopo potrebbe essere un’occasione persa!
(S. Shan)
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sabato 13 agosto 2016
Insopportabili abitudini...
Non se ne accorgono. O forse sì, e godono ancora di più. Perseverano, nel fastidio che arrecano a chi li circonda: magari ai loro stessi amici e familiari, agli estranei di sicuro.
Stanno spalmati in spiaggia sul lettino accanto al tuo, e "accanto" significa praticamente "addosso": perchè a loro, lo spazio previsto non basta. Non è questione di ribellione: è questione di educazione. Loro sono abituati così. Piccole cose, per carità. Dieci centimetri di qua, quaranta di là, inclina di qualche altro grado, spargi ancora un pò la borsa, lancia anche una paletta, a delimitare il nuovo territorio conquistato.
Inutile tentare di parlargli o parlarle: è in trance da abbronzatura. Tranne quando tira fuori lo smartphone e inizia a smanettare. E poi a urlare. Magari a quel punto cammina lungo la battigia, giusto per dare meglio aria ai propri pensieri e fatti personali (e che pensieri, e che fatti...), e condividerli col maggior pubblico possibile. Interessantissimo.
Piccole abitudini, appunto, ma che rovinano la vita degli altri. Non che "gli altri" siano innocenti: ciascuno ha la sua, di modalità fastidiosa. Snervare il prossimo è facile: basta una cicca masticata a bocca aperta, sbattendo rumorosamente, per farti saltare l'equilibrio mentale. Basta della sabbia gettata addosso al momento sbagliato, oppure dell'acqua gelata schizzata sulla pancia mentre azzardi il primo bagno della giornata, col cappuccino e la brioche ancora parcheggiati a metà dello stomaco. Tutte piccolezze, accomunate da un atteggiamento: quello di infischiarsene degli altri e di quanto gli altri ne saranno disturbati.
Gli altri... i figli "degli altri" sono sempre i più maleducati, quelli che non si sanno comportare, in spiaggia, a tavola, perfino durante una passeggiata (non parliamo in aereo, o in chiesa); le automobili "degli altri" sono quelle parcheggiate male, che non mettono la freccia, che rallentano al momento sbagliato, che non si capisce che cosa vogliano fare; i panni e le piante degli altri sono quelli che sgocciolano su nostro balcone, i loro ombrelli quelli che ci bagnano, i loro corpi sono quelli che ci ingombrano la strada, oppure ci prendono a spintoni perchè noi ingombriamo la loro. "Gli altri" sono quelli che cercano di fregare il posto in coda, anche alla vecchietta e alla donna incinta con due gemelli nel passeggino.
Tutte piccole abitudini, certo, ma intollerabili. Perfino per te, che sei così tollerante...
(tratto dall'articolo di Eleonora Barbieri pubblicato oggi su "Il Giornale")
Stanno spalmati in spiaggia sul lettino accanto al tuo, e "accanto" significa praticamente "addosso": perchè a loro, lo spazio previsto non basta. Non è questione di ribellione: è questione di educazione. Loro sono abituati così. Piccole cose, per carità. Dieci centimetri di qua, quaranta di là, inclina di qualche altro grado, spargi ancora un pò la borsa, lancia anche una paletta, a delimitare il nuovo territorio conquistato.
Inutile tentare di parlargli o parlarle: è in trance da abbronzatura. Tranne quando tira fuori lo smartphone e inizia a smanettare. E poi a urlare. Magari a quel punto cammina lungo la battigia, giusto per dare meglio aria ai propri pensieri e fatti personali (e che pensieri, e che fatti...), e condividerli col maggior pubblico possibile. Interessantissimo.
Piccole abitudini, appunto, ma che rovinano la vita degli altri. Non che "gli altri" siano innocenti: ciascuno ha la sua, di modalità fastidiosa. Snervare il prossimo è facile: basta una cicca masticata a bocca aperta, sbattendo rumorosamente, per farti saltare l'equilibrio mentale. Basta della sabbia gettata addosso al momento sbagliato, oppure dell'acqua gelata schizzata sulla pancia mentre azzardi il primo bagno della giornata, col cappuccino e la brioche ancora parcheggiati a metà dello stomaco. Tutte piccolezze, accomunate da un atteggiamento: quello di infischiarsene degli altri e di quanto gli altri ne saranno disturbati.
Gli altri... i figli "degli altri" sono sempre i più maleducati, quelli che non si sanno comportare, in spiaggia, a tavola, perfino durante una passeggiata (non parliamo in aereo, o in chiesa); le automobili "degli altri" sono quelle parcheggiate male, che non mettono la freccia, che rallentano al momento sbagliato, che non si capisce che cosa vogliano fare; i panni e le piante degli altri sono quelli che sgocciolano su nostro balcone, i loro ombrelli quelli che ci bagnano, i loro corpi sono quelli che ci ingombrano la strada, oppure ci prendono a spintoni perchè noi ingombriamo la loro. "Gli altri" sono quelli che cercano di fregare il posto in coda, anche alla vecchietta e alla donna incinta con due gemelli nel passeggino.
Tutte piccole abitudini, certo, ma intollerabili. Perfino per te, che sei così tollerante...
(tratto dall'articolo di Eleonora Barbieri pubblicato oggi su "Il Giornale")
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martedì 9 agosto 2016
Arrivire secondi nello sport...
Foto 1.2. San Marino
Finire secondo nelle "Olimpiadi" ti fa guadagnare l'argento. Finire secondi in politica ti fa guadagnare l'oblio.
(Richard Nixon ex Presidente Usa)
Finire secondo nelle "Olimpiadi" ti fa guadagnare l'argento. Finire secondi in politica ti fa guadagnare l'oblio.
(Richard Nixon ex Presidente Usa)
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venerdì 22 luglio 2016
Le persone che lasciano il segno...
Mi piacciono le persone che lasciano il segno. Non cicatrici. Sono
quelle persone che entrano in punta di piedi nella tua vita e la attraversano
in silenzio. Parlano i gesti non la voce alta, gridano le emozioni non la
rabbia.
Mi piacciono le persone che lasciano il segno, lì in quel piccolo posto chiamato cuore… sono quelle che mai se ne andranno perchè quel posto se lo sono conquistato con le piccole attenzioni di ogni giorno.
(Stephen Littleword, Aforismi)
Mi piacciono le persone che lasciano il segno, lì in quel piccolo posto chiamato cuore… sono quelle che mai se ne andranno perchè quel posto se lo sono conquistato con le piccole attenzioni di ogni giorno.
(Stephen Littleword, Aforismi)
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lunedì 18 luglio 2016
Interferire nel presente...
Il bambino che eravate un tempo continua a
sopravvivere dentro il vostro guscio di adulto.
Che ci piaccia o no, siamo
simultaneamente il bambino che siamo stati, che vive nell’atmosfera emotiva del
passato, e spesso interferisce nel presente, e un adulto che cerca di
dimenticare il passato e di vivere totalmente nel presente. Il bambino che
siete stato può intralciare o frustrare le vostre soddisfazioni da adulto,
imbarazzarvi e tormentarvi, farvi ammalare oppure… arricchire la vostra vita.
(W.Hugh
Missildine, Your Inner Child of the Past)
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venerdì 15 luglio 2016
Affiancarti nei momenti di gioia...
San Francisco, USA.
Un amico è quella persona che sa mettere da parte i suoi bisogni e sa ascoltarti e sostenerti nei momenti di difficoltà.
Un amico è quella persona che sa mettere da parte i suoi bisogni e sa ascoltarti e sostenerti nei momenti di difficoltà.
Un amico è davvero un grande amico quando sa gioire dei tuoi
successi e affiancarti nei momenti di gioia.
Sì, quando sa gioire per te e con
te!
Solo i grandi amici sanno gioire con te dei tuoi successi e
affiancarti nei momenti di gioia.
(Stephen Piccolo Littleword, scrittore)
domenica 10 luglio 2016
Il male che più ci spaventa...
Il male, dunque, che più ci spaventa, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c'è lei, e quando c'è lei non ci siamo più noi.
(Epicuro, Lettera sulla felicità (a Meneceo), 125, traduzione di Angelo Pellegrino, Stampa alternativa, Milano 1992.)
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sabato 2 luglio 2016
Innamorarsi non conviene...
Innamorarsi non conviene. In ogni relazione amorosa, infatti, c'è sempre uno che soffre e l'altro che si annoia, e questo perchè l'amore inizia contemporaneamente per poi finire in tempi diversi.
Meglio allora l'amicizia: quella vera, dura più a lungo e cresce con il passare degli anni.
D'altra parte, ciò di cui abbiamo veramente bisogno non è la passione ma la possibilità di comunicare con un altro essere umano. Di uno, insomma, che ci capisca e con il quale si possa entrare in sintonia.
(stralcio dell'intervista di Luciano De Crescenzo rilasciata al quotidiano "Il Giornale")
Meglio allora l'amicizia: quella vera, dura più a lungo e cresce con il passare degli anni.
D'altra parte, ciò di cui abbiamo veramente bisogno non è la passione ma la possibilità di comunicare con un altro essere umano. Di uno, insomma, che ci capisca e con il quale si possa entrare in sintonia.
(stralcio dell'intervista di Luciano De Crescenzo rilasciata al quotidiano "Il Giornale")
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lunedì 20 giugno 2016
Il livello medio...
Monastero di Tatev, villaggio dell'Armenia.
"Ultimamente leggo poco i contemporanei, ma mi sembra che se pure c'è un buon livello medio di giovani avanzati, non ci sono più i grandissimi romanzieri e i grandissimi scrittori di un tempo..."
Perchè distingue romanzieri e scrittori?
"Il romanziere crea un racconto, con dei personaggi che hanno una loro psicologia, con una storia che ha un andamento, con un principio, una curva, una fine. Lo scrittore è uno che sa scrivere bene le proprie idee, ma non crea personaggi o storie precise. C'è una bella differenza. Tutta la letteratura italiana è così: di qui i romanzieri, di lì gli scrittori".
(stralcio dell'intervista di Luigi Mascheroni allo scrittore Raffaele La Capria)
"Ultimamente leggo poco i contemporanei, ma mi sembra che se pure c'è un buon livello medio di giovani avanzati, non ci sono più i grandissimi romanzieri e i grandissimi scrittori di un tempo..."
Perchè distingue romanzieri e scrittori?
"Il romanziere crea un racconto, con dei personaggi che hanno una loro psicologia, con una storia che ha un andamento, con un principio, una curva, una fine. Lo scrittore è uno che sa scrivere bene le proprie idee, ma non crea personaggi o storie precise. C'è una bella differenza. Tutta la letteratura italiana è così: di qui i romanzieri, di lì gli scrittori".
(stralcio dell'intervista di Luigi Mascheroni allo scrittore Raffaele La Capria)
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sabato 18 giugno 2016
Knecht impallidì per lo spavento...
Isola di Mykonos, Greece by Febix96, (giugno2016).
Ma nella seconda o terza ora di scuola qualcosa avvenne. Si udì bussare alla porta, il bidello entrò, salutò l'insegnante e disse che l'alunno Josef Knecht, doveva presentarsi fra un quarto d'ora al Maestro di Musica; badasse d'essere ben pettinato e di avere le mani e le unghie pulite.
Knecht impallidì per lo spavento, uscì dall'aula barcollando, corse nella sua camerata, depose i libri, si lavò e pettinò, prese tremando l'astuccio con il violino e il fascicolo degli esercizi e, con un groppo in gola, si recò nell'edificio annesso dove erano le sale di musica. Un compagno lo aspettava nella scala, e indicando una delle sale gli disse: "Qui devi aspettare finchè sarai chiamato".
Isola di Mykonos, Greece by Febix96.
Non dovette aspettare a lungo, eppure gli parve un'eternità. Nessuno venne a chiamarlo. Vide invece entrare un uomo, molto vecchio come gli parve da principio, non molto alto, con i capelli bianchi, un bel viso chiaro, occhi azzurri, penetranti, il cui sguardo poteva incutere paura, ma era non solo penetrante, bensì anche sereno, di una serenità non ridente o sorridente, ma calma e radiosa.
Egli strinse la mano al ragazzo, gli fece un cenno amichevole, sedette allo sgabello davanti al vecchio pianoforte e disse: "Tu sei Josef Knecht, vero? Pare che il tuo insegnante sia contento di te e credo che ti voglia bene. Vieni facciamo un pò di musica insieme".
(dal romanzo di Hermann Hesse, "Il giuoco delle perle di vetro")
Ma nella seconda o terza ora di scuola qualcosa avvenne. Si udì bussare alla porta, il bidello entrò, salutò l'insegnante e disse che l'alunno Josef Knecht, doveva presentarsi fra un quarto d'ora al Maestro di Musica; badasse d'essere ben pettinato e di avere le mani e le unghie pulite.
Knecht impallidì per lo spavento, uscì dall'aula barcollando, corse nella sua camerata, depose i libri, si lavò e pettinò, prese tremando l'astuccio con il violino e il fascicolo degli esercizi e, con un groppo in gola, si recò nell'edificio annesso dove erano le sale di musica. Un compagno lo aspettava nella scala, e indicando una delle sale gli disse: "Qui devi aspettare finchè sarai chiamato".
Isola di Mykonos, Greece by Febix96.
Non dovette aspettare a lungo, eppure gli parve un'eternità. Nessuno venne a chiamarlo. Vide invece entrare un uomo, molto vecchio come gli parve da principio, non molto alto, con i capelli bianchi, un bel viso chiaro, occhi azzurri, penetranti, il cui sguardo poteva incutere paura, ma era non solo penetrante, bensì anche sereno, di una serenità non ridente o sorridente, ma calma e radiosa.
Egli strinse la mano al ragazzo, gli fece un cenno amichevole, sedette allo sgabello davanti al vecchio pianoforte e disse: "Tu sei Josef Knecht, vero? Pare che il tuo insegnante sia contento di te e credo che ti voglia bene. Vieni facciamo un pò di musica insieme".
(dal romanzo di Hermann Hesse, "Il giuoco delle perle di vetro")
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giovedì 16 giugno 2016
Quella notte in discoteca...
Isola di Mykonos, Greece by Febix96.
Quella notte in discoteca ridemmo molto. David rimase con me tutto il tempo, non so perchè. Credo gli facesse piacere, con me rideva. "Vuoi?" Mi offrì una sigaretta.
"Si, certo".
Accettai, non volevo fargli nessun torto. Noelia, la ragazza più bella della classe, si avvicinò a David e iniziò a ballargli molto vicino, in maniera decisamente sensuale. David la guardava divertito. Alla fine della canzione, lei se ne andò via, sempre in modo sensuale, proprio com'era arrivata.
(dal romanzo di Albert Espinosa, "La notte in cui ci siamo ascoltati")
Quella notte in discoteca ridemmo molto. David rimase con me tutto il tempo, non so perchè. Credo gli facesse piacere, con me rideva. "Vuoi?" Mi offrì una sigaretta.
"Si, certo".
Accettai, non volevo fargli nessun torto. Noelia, la ragazza più bella della classe, si avvicinò a David e iniziò a ballargli molto vicino, in maniera decisamente sensuale. David la guardava divertito. Alla fine della canzione, lei se ne andò via, sempre in modo sensuale, proprio com'era arrivata.
(dal romanzo di Albert Espinosa, "La notte in cui ci siamo ascoltati")
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martedì 14 giugno 2016
La magia dei "momenti"...
Mykonos, isola greca delle Cicladi, by Febix96.
"La magia dei momenti, i momenti
magici arrivano e se ne vanno, vanno via con il vento e ritornano con i
ricordi.
La magia dei momenti, i momenti magici
arrivano e se ne vanno, vanno via con i ricordi e ritornano con il vento". (Albert Espinosa)
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lunedì 13 giugno 2016
Un momento esaltante...
Avevo provato ad entrare nella squadra di calcio. Per farlo bastava superare una prova: segnare gol da porta a porta; e non c'era nemmeno il portiere, più facile di così...
Ricordo che quel pomeriggio avevo parlato con l'allenatore; mi aveva detto che avremmo fatto la prova dopo l'allenamento. Quindi avevo mangiato con la squadra, poi li avevo guardati giocare nella partita di allenamento e, quando ormai mancavano cinque minuti alla fine, l'allenatore mi aveva fatto cenno di entrare in campo... e per quanto possa sembrare incredibile avevo segnato, un gol di rapina a seguito di una bella azione, un gol che non avevo nemmeno calciato perchè la palla aveva colpito il palo e poi mi era rimbalzata sul lato sinistro del corpo... e mentre entrava in porta e tutti urlavano "goooool" io urlavo "ahiaaaaa"... ma il modo in cui avevo segnato era stata la cosa meno importante, il meglio era arrivato dopo...
Avevo vissuto uno dei momenti più esaltanti della mia carriera scolastica... David era corso da me e mi era salito a cavalcioni, abbracciandomi e avevo sentito quel profumo che metteva. Era l'unico della classe che si profumava, privilegi dell'avere "personalità"... Vi giuro che mi ero sentito da dio, accettato, al posto giusto...
(dal romanzo "La notte in cui ci siamo ascoltati" di Albert Espinosa")
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domenica 12 giugno 2016
mercoledì 8 giugno 2016
La prima azione della sua vita di convento...
Seminario di Maulbronn, Germania.
Sorridendo, seguì con lo sguardo Boccadoro, che correva confuso e cercava, strada facendo, di ravvivarsi con le dita i biondissimi capelli scompigliati.
Boccadoro era persuaso che la prima azione della sua vita di convento fosse stata una sciocchezza molto sconveniente, e quando cercò e raggiunse i suoi compagni a cena, si sentiva alquanto mortificato. Invece fu accolto con rispetto e cordialità, si riconciliò cavallerescamente col suo nemico e si sentì subito benvenuto in quella cerchia.
(dal romanzo "Narciso e Boccadoro" di Hermann Hesse)
Sorridendo, seguì con lo sguardo Boccadoro, che correva confuso e cercava, strada facendo, di ravvivarsi con le dita i biondissimi capelli scompigliati.
Boccadoro era persuaso che la prima azione della sua vita di convento fosse stata una sciocchezza molto sconveniente, e quando cercò e raggiunse i suoi compagni a cena, si sentiva alquanto mortificato. Invece fu accolto con rispetto e cordialità, si riconciliò cavallerescamente col suo nemico e si sentì subito benvenuto in quella cerchia.
(dal romanzo "Narciso e Boccadoro" di Hermann Hesse)
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martedì 7 giugno 2016
La parte più difficile...
Strana amicizia fu quella che s'iniziò fra Narciso e Boccadoro, piaceva a pochi, e talvolta pareva dispiacesse a loro stessi. Narciso, il pensatore, ebbe da principio la parte più difficile. Per lui tutto era spirito, anche l'amore; non gli era dato abbandonarsi spensieratamente a un'attrazione. In quell'amicizia era lo spirito reggente, e per molto tempo fu il solo a riconoscerne con chiarezza il destino, la portata e il significato. Per molto tempo, in pieno affetto rimase solitario, sapeva che non sarebbe riuscito a possedere davvero l'amico se non dopo averlo condotto alla conoscenza.
Fervido e ardente, Boccadoro s'abbanonava alla nuova vita come per gioco, senza rendersi conto di nulla; cosciente e responsabile, Narcio aspettava l'alto destino.
(dal romanzo di Hermann Hesse "Narciso e Boccadoro)
Fervido e ardente, Boccadoro s'abbanonava alla nuova vita come per gioco, senza rendersi conto di nulla; cosciente e responsabile, Narcio aspettava l'alto destino.
(dal romanzo di Hermann Hesse "Narciso e Boccadoro)
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lunedì 6 giugno 2016
Ma poi tutto cambiò...
I due giorni successivi trascorremmo parecchio tempo insieme, tornammo un paio di volte al campo da baseball, facemmo immersioni. Era fantastico...
Ma poi tutto cambiò. Non so perchè, a volte quando finalmente ottieni quel che hai sempre desiderato, ti accorgi che non tutto il mondo desidera che tu lo ottenga...
(brano tratto dal romanzo di Albert Espinosa "La notte in cui ci siamo ascoltati")
Ma poi tutto cambiò. Non so perchè, a volte quando finalmente ottieni quel che hai sempre desiderato, ti accorgi che non tutto il mondo desidera che tu lo ottenga...
(brano tratto dal romanzo di Albert Espinosa "La notte in cui ci siamo ascoltati")
martedì 31 maggio 2016
Aspirare alla gloria di scolaro modello...
Pur essendo in buoni rapporti con tutti, Boccadoro stentò a trovare un vero amico; fra i suoi compagni non c'era nessuno al quale si sentisse affine o che destasse in lui una particolare simpatia.
Gli altri poi erano sorpresi che l'energico pugilatore nel quale avevano creduto di trovare un piacevole attaccabrighe fosse invece un collega molto pacifico, che pareva aspirare soprattutto alla gloria di scolaro modello. (brano tratto dal romanzo di Hermann Hesse "Narciso e Boccadoro", capitolo II)
Gli altri poi erano sorpresi che l'energico pugilatore nel quale avevano creduto di trovare un piacevole attaccabrighe fosse invece un collega molto pacifico, che pareva aspirare soprattutto alla gloria di scolaro modello. (brano tratto dal romanzo di Hermann Hesse "Narciso e Boccadoro", capitolo II)
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sabato 28 maggio 2016
Bisogna trovare il proprio sogno...
“Bisogna trovare il proprio sogno perché la strada diventi facile. Ma non esiste un sogno perfetto.
Ogni sogno cede il posto a un sogno nuovo, e non bisogna volerne trattenere alcuno.” (Hermann Hesse)
Ogni sogno cede il posto a un sogno nuovo, e non bisogna volerne trattenere alcuno.” (Hermann Hesse)
Foto 1.2. di Capri (Febix96)
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mercoledì 25 maggio 2016
Senza falsi pudori...
Cos’e l’amicizia? L’amicizia si può definire come un rapporto nel
quale essere se stessi, senza falsi pudori. Un rapporto in cui accettare le
critiche, purché siano costruttive e non si basino sui valori.
Un rapporto
caratterizzato dal piacere, a volte dal conflitto, ma per la maggior parte
dall’accettazione della nostra individualità.
(Mireille Bourret, dal libro “Amicizie tossiche”)
(Mireille Bourret, dal libro “Amicizie tossiche”)
domenica 22 maggio 2016
Tutti abbiamo i nostri sogni...
Tutti abbiamo i nostri sogni, pensò. L’unica
differenza è che alcuni lottano, è non rinunciano a realizzare il proprio
destino, a costo di affrontare qualunque rischio, mentre gli altri si limitano
a ignorarli, timorosi di perdere quel poco che hanno. E così non potranno mai
riconoscere il vero scopo della vita.
(tratto da “Il Delfino”, Sergio Bambarén)
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domenica 8 maggio 2016
La morte non è nulla...
Metropolitan Ervin Szabo Library, Budapest
Il male, dunque, che più ci spaventa, la morte, non è nulla per noi, perchè quando ci siamo noi non c'è lei, e quando c'è lei non ci siamo più noi.
(Epicuro, Lettera sulla felicità a Meneceo)
Il male, dunque, che più ci spaventa, la morte, non è nulla per noi, perchè quando ci siamo noi non c'è lei, e quando c'è lei non ci siamo più noi.
(Epicuro, Lettera sulla felicità a Meneceo)
venerdì 6 maggio 2016
La solitudine è un ottimo punto di partenza.
"Potevo piangere,
pensai. Potevo premere la faccia su quel muro ruvido di mattoni e piangere per
tutto ciò che non avevo, per tutte le ingiustizie, per la stanchezza.
Potevo piangere per la frustrazione infinita e il
rancore, potevo piangere perché ero una perdente costretta alle più basse
umiliazioni. Ma se avessi pianto forse non mi sarei più fermata. E questo non
potevo permettermelo.
Probabilmente non avevo il cognome giusto, non ero
andata a scuola con la gente giusta e non ci avevo fatto i weekend di caccia
insieme, ma non mi sarei fatta rovinare la vita dai Rupert di turno, e non ero
così sicura da provare disprezzo nei loro confronti.
Meglio odiare. Odiare significa mantenere lucidità e
sangue freddo. Odiare significa essere
condannati alla solitudine. E se devi trasformarti in una persona nuova, la
solitudine è un ottimo punto di partenza.
Potevo sopportare anche questo, potevo superare
tutto."
(Un brano tratto dal libro “Maestra” di Lisa Hilton)
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domenica 1 maggio 2016
L’incontro col vero amore...
Per amore e odio l’essere umano attiva una grande quantità di energia, combatte, si sottopone a prove, corre dei rischi, supera le difficoltà più terribili, smuove le montagne o attraversa gli oceani e nulla lo può fermare fin tanto che non ha raggiunto il suo obiettivo. Per questo quando un uomo e una donna si innamorano veramente, avviene l’incontro di due anime che desiderano unirsi per sempre e vivere la vita in tutte le sue manifestazioni.
Per loro, l’esperienza dell’amore è come la fiamma che illumina l’oscurità, o il rombo di un tuono, o lo scintillio di milioni di luci che illuminano la loro esistenza.
L’incontro col vero amore accade una sola volta e quando avviene è per sempre. Tanto che uno di loro o entrambi possono dire: “all’unico essere, al mio unico amore, con tutto il mio cuore e per sempre dedico la mia esistenza, per tutta l’eternità.”
(Hernan Huarache Mamani, scrittore e curandero peruviano di etnia Quechua – Curandero= Sciamano: colui che scaccia il “malocchio”)
venerdì 29 aprile 2016
Fidarsi di se stesso...
"Quello che sto per dirti" cominciò, con la voce ridotta a un sussurro, tanto che fui costretto ad avvicinarmi ancora di più, "quello che sto per dirti ti sarà utile solo se ne farai la tua stella polare. Se lo mescoli ad altre filosofie o ad altre teorie non servirà a un bel niente". Annuì obbediente.
"Sono due concetti semplicissimi". Il tono di voce si era alzato, ma non mi scostai.
"Per prima cosa, ricordati sempre che amare vale molto di più che essere amati. L'amore che è in noi può smuovere o fermare universi interi. Ma se ti amano senza che tu ricambi questo sentimento, ti ritrovi in letargo".
Fece una pausa, mentre i primi raggi del sole illuminavano Capri. Non cercai nemmeno di assimilare quell'idea. Era una vita che mi lasciavo amare; forse ci voleva ben altro.
"La seconda cosa, e la più importante, per poter seguire la tua strada, è renderti conto che fin da quando siamo bambini non facciamo che rispondere a una domanda: Che cosa mi piace?
"Che cosa mi piace mangiare, che vestiti mi piacciono, quali giocattoli, quali studi, quale lavoro, quali amici, quale amore, che cosa mi piace nel sesso... E quella domanda traccia i confini di tutto il nostro mondo. Come se i nostri gusti indicassero un meta o un sogno. Ma non è così.
Quello che ci piace non segna il nostro percorso, e non lo fa nemmeno quello che non ci piace. A volte la direzione ci viene indicata da ciò che ci lascia indifferenti, ciò per cui non proviamo una particolare passione, ma che nemmeno ci annoia.
E' questo, che devi capire. Devi fidarti di te stesso, non di quello che credi ti piaccia. Il cammino lo decidi tu, non i tuoi gusti".
(tratto dal romanzo di Albert Espinosa, "Se mi chiami mollo tutto... però chiamami")
"Sono due concetti semplicissimi". Il tono di voce si era alzato, ma non mi scostai.
"Per prima cosa, ricordati sempre che amare vale molto di più che essere amati. L'amore che è in noi può smuovere o fermare universi interi. Ma se ti amano senza che tu ricambi questo sentimento, ti ritrovi in letargo".
Fece una pausa, mentre i primi raggi del sole illuminavano Capri. Non cercai nemmeno di assimilare quell'idea. Era una vita che mi lasciavo amare; forse ci voleva ben altro.
"La seconda cosa, e la più importante, per poter seguire la tua strada, è renderti conto che fin da quando siamo bambini non facciamo che rispondere a una domanda: Che cosa mi piace?
"Che cosa mi piace mangiare, che vestiti mi piacciono, quali giocattoli, quali studi, quale lavoro, quali amici, quale amore, che cosa mi piace nel sesso... E quella domanda traccia i confini di tutto il nostro mondo. Come se i nostri gusti indicassero un meta o un sogno. Ma non è così.
Quello che ci piace non segna il nostro percorso, e non lo fa nemmeno quello che non ci piace. A volte la direzione ci viene indicata da ciò che ci lascia indifferenti, ciò per cui non proviamo una particolare passione, ma che nemmeno ci annoia.
E' questo, che devi capire. Devi fidarti di te stesso, non di quello che credi ti piaccia. Il cammino lo decidi tu, non i tuoi gusti".
(tratto dal romanzo di Albert Espinosa, "Se mi chiami mollo tutto... però chiamami")
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lunedì 25 aprile 2016
domenica 24 aprile 2016
Senza nessuna ragione...
"Uno si costruisce
grandi storie, questo è il fatto, e può
andare avanti anni a
crederci, non importa quanto pazze sono e inverosimili, uno se le
porta addosso e basta! E vorresti non finisse mai. Poi, un giorno,
succede che si rompe qualcosa, nel cuore del grande marchingegno
fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d’improvviso e tu
rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia
non ce l’hai più addosso, ma davanti, come fosse la follia di un
altro e quell’altro invece sei tu. Alle volte basta un niente, anche solo
una bugia che affiora. Basta quello!" (Oceano Mare,
Alessandro Baricco)
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giovedì 21 aprile 2016
Dare dà più gioia che ricevere...
Dare
è la più alta espressione di potenza. Nello stesso atto di dare, io provo la
mia forza, la mia ricchezza, il mio potere. Questa sensazione di vitalità e di
potenza mi riempie di gioia. Mi sento traboccante di vita e di felicità. Dare
dà più gioia che ricevere, non perché è privazione, ma perché in quell’atto mi
sento vivo.
(L’arte di Amare, Erich Fromm)
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martedì 19 aprile 2016
Diventare amico di un uomo malvagio...
Non lasciarti mai indurre a diventare amico di un uomo malvagio. Che vantaggio ne avresti? Nei momenti difficili non ti darebbe alcun aiuto e se le cose gli andassero bene non le dividerebbe certo con te. (Teognide di Megara Nisea - Corinto, difensore dei valori tradizionali)
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martedì 12 aprile 2016
L’incontro col vero amore...
Per amore e odio l’essere umano attiva una
grande quantità di energia, combatte, si sottopone a prove, corre dei rischi,
supera le difficoltà più terribili, smuove le montagne o attraversa gli oceani
e nulla lo può fermare fintanto che non ha raggiunto il suo obiettivo. Per
questo quando un uomo e una donna si innamorano veramente, avviene l’incontro
di due anime che desiderano unirsi per sempre e vivere la vita in tutte le sue
manifestazioni. Per loro, l’esperienza dell’amore è come la fiamma che illumina
l’oscurità, o il rombo di un tuono, o lo scintillio di milioni di luci che
illuminano la loro esistenza. L’incontro col vero amore accade una sola volta e
quando avviene è per sempre. Tanto che uno di loro o entrambi possono dire:
“all’unico essere, al mio unico amore, con tutto il mio cuore e per sempre
dedico la mia esistenza, per tutta l’eternità.”
(Hernan Huarache Mamani)
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lunedì 4 aprile 2016
Non sprecate l'oro delle vostre giornate...
Soltanto le persone superficiali non giudicano dalle apparenze. Il vero mistero del mondo è il visibile, non l'invisibile... Sì, signor Gray, gli Dèi sono stati benevoli con voi, ma gli Dèi si riprendono ben presto ciò che hanno donato. Avete solo pochi anni per vivere veramente, perfettamente, pienamente. Quando finirà la vostra gioventù sparirà insieme con essa anche la vostra bellezza e allora vi accorgerete di colpo che per voi non ci sono più trionfi, oppure che dovete accontentarvi di quei bassi trionfi che il ricordo del passato vi farà sembrare più amari di una sconfitta. Ogni mese che passa vi avvicina a qualche cosa di terribile. Il tempo è geloso di voi e ha dichiarato guerra ai vostri gigli e alle vostre rose. Diventerete giallo, con le guance incavate, con l'occhio smorto. Soffrirete orribilmente... Ah, finché avete la vostra giovinezza fate di essa una realtà. Non sprecate l'oro delle vostre giornate ad ascoltare gente noiosa, a cercare di emendare insuccessi senza speranza, a regalare la vostra vita a gente ignorante, ordinaria, volgare: sono queste le aspirazioni morbose, i falsi ideali del nostro tempo. Vivete! Vivete la vita prodigiosa che è in voi! Fate che per voi niente vada perduto. Cercate sempre sensazioni nuove, non abbiate paura di niente... (tratto dal romanzo di Oscar Wilde "Il ritratto di Dorian Gray" - cap. II)
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domenica 27 marzo 2016
Aspettare il momento giusto...
Quando
non si sà che fare.. quando si è resi sordi dal frastuono della vita, ed
accecati brutalmente dalle sue luci, quando si è confusi e ci si sente come una
barchetta di carta in un oceano in tempesta… bisogna essere capaci di fermarsi.
Sedersi lì al margine, in bilico sul bordo di questa voragine onnivora che è la
vita, e fare una cosa che ormai non c’e più concessa: Aspettare.
Aspettare
il momento giusto, o la cosa giusta, o la persona giusta, senza agguantare
nella mischia ciò che ci capita davanti. (“Shan Sa” pseudonimo di “Yan Ni”, autrice e pittrice francese)
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lunedì 21 marzo 2016
Non avere più paura...
"L'uomo porta dentro di sè le sue paure bambine per tutta la vita. Arrivare a non avere più "paura" questa è la meta ultima dell'uomo". (Italo Calvino, scrittore,1923-1985)
venerdì 18 marzo 2016
Avevo la sensazione che il tempo mi mancasse...
Le teorie del Calebbano risuonavano nei vicoli più sperduti, su tutte le bocche, e nessuno sembrava sorpreso dai cambiamenti. Nadja mormorava sconsolata che ormai anche le facce delle persone si erano trasformate, e che tutto era finito, per sempre. Una sera ci eravamo sfiorati per caso restando allacciati come per proteggerci dai motorini che sgommavano, dalle frasi biascicate nei cellulari, dalle urla. E un pomeriggio avevamo fatto l'amore in una macchia di alberi scampata alla devastazione dell'Orto Botanico, stringendoci senza dire una parola. Ma quando eravamo ritornati là il giorno dopo, non era stato lo stesso. Avevo la sensazione che il tempo mi mancasse, che sarei morto da un momento all'altro, e stringendole un polso volevo trascinarla di nuovo lì. (tratto dal romanzo di Giuseppe Montesano, "Di questa vita menzognera")
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